Chitarrista compositore trevigiano,Tolo Marton porta avanti una lunghissima carriera nell'ambito della musica di ispirazione anglo-americana.
“ Non posso fare a meno di pensare che se c’è un chitarrista in Italia che meriti l’appellativo di
Guitar Hero, questo chitarrista si chiama Tolo Marton”
(detto dal critico americano Tom Branson
).
“Tolo per l’Italia è un patrimonio nazionale!” (detto da
Roger Glover, bassista dei
Deep Purple)
“Chitarrista fenomenale!” (Bobby Whitlock,tastierista e compositore dei leggendari
Derek and the Dominos)
"il più intelligente e dotato chitarrista rock che l'Italia abbia mai avuto” (Paolo Vites, Jam 1999).
"Dopo averlo sentito suonare, sono tornata a vederlo ogni volta che potevo"(Sharon Jones, Austin Arena Magazine,Texas, aprile 1995).
Per la sua
composizione
Alpine Valley e l’interpretazione
di
Red house, è stato premiato nel
’98 in America dal padre di
Jimi Hendrix, il più grande genio
della chitarra elettrica mai esistito.
E' stato richiesto per suonare con
Jack Bruce e Ginger Baker, due dei tre leggendari componenti dei Cream.
Nel marzo 2002 inizia la collaborazione con il leggendario batterista dei
Deep Purple Ian Paice ed il tastierista, sempre dei Deep Purple,
Don Airey.
La sua particolarissima versione di “All along the watchtower” è stata scelta per essere inclusa in una compilation di artisti internazionali curata dalla BMG
di brani di
Bob Dylan, uscita nel 2003.
Nel 2009 esce il doppio CD “REPRINTS”, ovvero le ristampe dei primi 3 vinili di Tolo
Nell’autunno 2010 Marton si ricongiunge per attività concertistica con Aldo Tagliapietra e Tony Pagliuca (ex-componenti storici delle
Orme, gruppo Prog con cui aveva inciso l’Album “Smogmagica” a Los Angeles nel ‘75), per una breve reunion che li vede suonare al ProgExhibition a Roma .
Nel 2012 Tolo inizia una collaborazione anche con
Roger Glover, il grande bassista dei Deep Purple, con il quale suona in concerto in teatro a Mestre, con grandissimo successo.
Nella primavera del 2015 Tolo torna a Austin (Texas) per un nuovo tour. Durante la sua permanenza viene invitato a suonare e registrare con
Bobby Whitlock, il tastierista e compositore dei leggendari
Derek
and the Dominos, di cui facevano parte
Eric Clapton e
Duan Almann .
Il genere musicale di Marton si potrebbe definire Classic Rock, quella musica che verso la fine degli anni 60 rivoluzionò la scena musicale, e che continua ad essere apprezzata e suonata anche dalle nuove generazioni di musicisti. Ma il repertorio si basa su brani originali, dove si rincorrono linguaggi rock, blues, country, psichedelia, melodia e silenzi.
"Nel corso del tempo tutta la musica che Tolo ha incontrato s’è organizzata in un linguaggio personale, fuori da ogni catalogazione. Non c’è rock, jazz, blues, non c’è il Jimi Hendrix Award. C’è Tolo Marton che ha dominato tutti gli stili che ha ascoltato fino a costruirne uno proprio. Ancora una volta la definizione di chitarrista virtuoso, per cui Tolo è conosciuto davvero dappertutto, sfuma progressivamente verso una diffusa considerazione di musicista a tuttotondo, ottenuta dal percorrere molte vie musicali, atte ad ottenere una propria visione del mondo e delle sei corde”
(Giorgia Garofalo, 2015)
Per concludere questa presentazione prendiamo a prestito una frase di Daniela Bonanni tratta dal suo libro “Spazio Musica Spazio Bruno”:
“Tolo, da sempre fedele alla linea. Una linea dettata dal suo grande talento, dalla sua ispirazione e dalla sua passione per la musica. Fedele alle sue origini di musicista rigoroso, coerente, mai appagato e da sempre estraneo alla logica del music bussiness. Tolo non ha mai amato ripetersi: ogni volta per lui è una sfida, una continua e affascinante ricerca. Mai un concerto uguale all’altro, come se fosse sempre la prima volta. Tolo è Tolo”